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  • Immagine del redattoreliberaribelle

Il bicchiere mezzo pieno

Per affrontare al meglio questo periodo di quarantena mi sono ripromessa di cercare sempre il bicchiere mezzo pieno, soprattutto nei momenti di maggiore sconforto.

Come tante persone prima di me, mi sono avventurata nel magico mondo delle grandi pulizie.

Ho iniziato dall'armadio, mi sono resa conto di avere così tanti vestiti e scarpe la cui unica funzione è quella di occupare spazio. Ho tenuto il necessario, ciò di cui effettivamente faccio uso. Il resto l'ho messo dentro a delle borse e, non appena questa quarantena sarà terminata, mi assicurerò venga dato a chi davvero ne ha bisogno.

Sono poi passata alla pulizia della cassettiera della scrivania, qui oltre che fisica si è fatta soprattutto catartica.

Questa cassettiera mi accompagna da sempre, sin da quando molti anni fa i miei genitori hanno arredato la mia stanza. Credo che le volte in cui ho fatto una pulizia profonda di questi cassetti, si contino sulla punta delle dita di una mano.

Penso di poter dire con assoluta certezza che quella di questi giorni sia stata la più profonda di tutte. 

Con gli anni questi tre cassetti si sono trasformati nel mio personale metodo di archiviazione delle questioni irrisolte. Questa "non soluzione", può funzionare inizialmente ma col passare del tempo ciò che lasci in sospeso viene sempre a chiederti il conto

Con me l'ha fatto in questi giorni e so che non è stato un caso. 


Nella frenesia della vita quotidiana, la nostra mente è sempre concentrata sul da farsi che il più delle volte è così tanto, da non lasciarci il tempo di pensare a noi e alla nostra vita. Il più delle volte questo sembra esser positivo, perché quando per sbaglio ci imbattiamo in qualcuno dei nostri problemi la paura di affrontarli ci fa passare oltre.

Ora che la frenesia ha rallentato bruscamente fino ad arrestarsi, la mia mente si è liberata da tutti gli impegni e tutte le mie questioni irrisolte sono pian piano venute a galla, i cassetti pieni, a tal punto da esplodere, si sono aperti. 

Il più delle questioni irrisolte erano legate agli anni del liceo, a delle situazione drammatiche che hanno continuato ad influire negativamente su di me anche dopo un decennio.

Come ho detto prima mi piace cercare di vedere il positivo, in questa condizione di blocco totale ancora di più. 

Ora che la mia vita è in stand by, in cui le giornate trascorrono tutte uguali, ho capito quanto sia prezioso il tempo che abbiamo a nostra disposizione. Ho realizzato quanto finora io ne abbia sprecato lasciandomi influenzare da situazioni irrisolte del passato. 

Aprire quei cassetti è stata una delle cose migliori che io potessi fare. 

Sono finalmente riuscita a lasciar andare una persona che più di tutte ha influenzato negativamente la mia vita. Sono riuscita a dire quel basta definitivo e le sensazioni liberatorie che ho provato mi fanno sentire viva. Mi hanno resa ancor più determinata a vivere il mio presente lasciando andare finalmente il passato. 

I ricordi sono belli, sono parte di noi ma non possono essere il nostro presente. I rapporti che teniamo in vita, ma che vivono di solo passato non meritano le nostre energie, non meritano il nostro prezioso tempo. 

Questo è il mio bicchiere mezzo pieno: sono giorni tutti uguali, ma mi stanno aiutando a cambiare a rendermi la miglior versione di me stessa. 

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