liberaribelle
Il peso dei ricordi
"Ho ancora la forza, e guarda che ne serve, per rendere leggero il peso dei ricordi".
Questa citazione è presa da una delle mie canzoni preferite di Ligabue e Guccini. Oggi voglio parlare di quanto peso abbiano determinati ricordi nelle nostre vite.
Come sai da pochi giorni a questa parte mi sono trasferita con Fede nella nostra nuova casa. Il passaggio dalla vita in famiglia a quella con lei è stato fulmineo, così tanto veloce da non renderci conto di quanto enorme fosse il passo che stessimo compiendo. Questo ci ha permesso di avere un meraviglio indimenticabile primo giorno di vita insieme e ha leggermente posticipato quella sensazione di distacco dalle nostre famiglie.
Lasciare la casa e la famiglia con cui si ha vissuto per tutta la propria vita per andare a crearne una nuova con la persona che si ama, è senza dubbio un rito di passaggio. Uno di quei momenti che segna indistintamente la vita di ognuno di noi.
Martedì dopo aver passato la giornata insieme alla mia famiglia, al momento dei saluti quel senso di distacco è arrivato. Per chi ha già avuto modo di vivere questa sensazione sa che non si tratta di un momento di ripensamento, ma è quando il peso dei ricordi arriva a farsi sentire.
Ecco che da una posizione di spettatrice ti trovi ad assistere ad uno degli spettacoli più belli del mondo: la tua vita.
Io mi sono messa comoda e ho premuto il tasto play:
Ho iniziato vedendomi sulla sua bicicletta ad imparare ad andarci senza rotelle, per poi riuscirci chiamando tutto il vicinato per venirmi a vedere.
Le mille sbucciature sulle ginocchia cadendo sull'asfalto e il mio rimettermi sempre in piedi, pronta per risalire sulla mia bici o per prendere a calci il pallone.
Ho rivisto i miei nonni in uno dei nostri tanti pranzi insieme nel loro appartamento sotto il nostro.
Mio fratello sul suo trattore a pedali.
Il castello di Harry Potter della lego scartato sotto l'albero di Natale.
Le notti difficili in camera a piangere per cercare di capire chi fossi davvero.
Le feste in garage con gli amici.
Mamma e Papà con il loro farsi sentire presenti pur essendo sommersi dal lavoro.
Marcello il mio Yang, ma senza di lui la mia infanzia non sarebbe stata la stessa.
Debora, più una sorella che una cugina.
Cleo, Tigre, Luna, Bruto, Simba, Atena, Mina: gli animali fantastici che hanno dato molto più colore alla mia vita.
Questi sono solo alcuni dei mille episodi che si sono susseguiti rapidi davanti ai miei occhi.
Sono una piccola parte dei tanti ricordi vissuti in quella casa e il loro peso è notevole perché mi hanno plasmata e mi hanno resa la persona che sono.
Martedì quando ho chiuso la porta e mi sono lasciata la mia vecchia casa alle spalle, qualche lacrima ha solcato il mio viso. Chiudere quella porta non è stato solo un atto fisico, è stato molto di più. In quel preciso istante si è creato un magazzino dove contenere tutti questi ricordi e le lacrime sono state il prezzo da pagare per la forza da dover usare per "alleggerirli" e farli stare tutti nel loro nuovo posto.
I ricordi fanno parte di noi, sono il nostro vissuto e in alcuni frangenti sanno essere dei veri macigni, ma nonostante il dolore che possano causare, sono ciò che ci arricchisce come persone.
Il segreto per rendere leggeri quelli più pesanti è onorarli vivendo al massimo il presente, perché è lì che si trova la forza.