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La bellezza collaterale
Ognuno di noi, chi prima chi dopo, si è trovato faccia a faccia con il dolore, quello crudo che senti forte allo stomaco, che ti fa venir voglia di vomitare portandoti via tutto ciò che di bello e luminoso hai nella vita. Quasi sempre questo momento coincide con la perdita di una persona cara.
Oggi voglio parlare di questo e per farlo voglio sfruttare un insegnamento molto importante. A darmelo è stato un film ed è quello di "Saper cogliere la bellezza collaterale che è il legame tra tutte le cose": riuscire a trovare il positivo anche quando sembra impossibile.
Il film in questione è "Collateral beauty", è la storia di Howard un padre che si trova a dover fare i conti la perdita di Olivia, una bambina di soli sei anni. La morte della bambina segna anche il cessare della vita di Howard, totalmente sopraffatto dal dolore al punto da non esser più presente nella sua realtà, vive in un mondo parallelo in cui c'è spazio solo per la rabbia e la desolazione.
Scrive tre lettere di accusa: la prima alla Morte accusandola di non aver dato ascolto alla sua richiesta di prendere la sua vita in cambio di quella della figlia. La seconda lettera la indirizza al Tempo accusandolo, con il suo scorrere inesorabile, di aver privato sua figlia della possibilità di vivere tutta la bellezza del mondo. L'ultima lettera la spedisce all'Amore scrivendo un'unica parola: "Addio!", un messaggio che non lascia spazio ad interpretazioni.
Nonostante la vita di Howard si sia fermata, quella delle persone che gli stanno accanto va avanti e i suoi colleghi preoccupati per lui e per le perdite economiche dell'azienda per cui lavorano, decidono di intervenire in un modo anomalo: contattano tre attori ai quali chiedo di interpretare il ruolo di Morte, Tempo e Amore e di parlare con Howard.
I dialoghi sono davvero molto forti e ricchi di significato, ma quello che mi ha colpita maggiormente è stato quello che ha avuto con l'Amore:
Howard: "Io mi sono fidato di te e tu mi hai pugnalato alle spalle.
Ti vedevo ogni giorno nei suoi occhi, ti riconoscevo nella sua voce quando rideva e ti sentivo dentro di me quando mi chiamava per giocare.
Tu mi hai tradito invece, mi hai spezzato il cuore"
Amore: "No, io sono in ogni cosa: nell'oscurità e nella luce, sono nel sereno e nella tempesta.
Sì, hai ragione ero anche nella sua risata, ma come sono qui ora nella tua disperazione.
Sono la ragione di ogni cosa. Sono il solo e unico perché. Non cercare di vivere senza di me, ti prego."
L'amore è il solo ed unico perché, pensateci ma è davvero così. Il dolore e la disperazione esistono solo in presenza dell'amore, è il motore della nostra vita è la bellezza collaterale che lega le cose tra loro, che lega tra loro le vite di milioni di persone.
Possiamo illuderci di spegnere il nostro cuore e di smettere di amare, ma non possiamo farlo perché è in ogni cosa e si manifesta anche quando attorno a noi è buio pesto. Si manifesta in quell'abbraccio di chi è lì a soffrire con te, nell'aiuto di chi ci è passato prima di te, nel ricordo di quei momenti felici.
Non è niente di immediato, niente di semplice ma è il dono della vita: noi siamo fatti per amare perché è ciò che ci fa sentire vivi, tutto questo ha un costo ma vale sempre la pena pagarlo.
Proviamo amore in quei baci che ti fanno vibrare l'anima, quando ridiamo di gusto, ma lo proviamo anche quando siamo costretti a dire addio ai nostri cari, in quelle lacrime taglienti come lame, in quei silenzi assordanti che un tempo erano rumore felice e colorato. Proviamo amore anche quando ci riallacciamo le scarpe e da quel dolore troviamo il coraggio di ripartire. Non smettiamo mai di sentirlo dentro di noi, perché noi siamo amore.
Anche nelle notti più buie e cattive, per quanto debole e fioca possa essere, c'è sempre una luce: è questa la bellezza collaterale. Possiamo non vederla per molto, moltissimo tempo, ma c'è: è l'amore che ci unisce.