top of page
  • Immagine del redattoreliberaribelle

Sei molto di più del tuo lavoro

Magari ancora non ci hai fatto caso perché anche tu pensi sia normale, ma com'è possibile che il lavoro che si svolge sia diventato così centrale nella vita delle persone? Lo è a tal punto da essere un carattere distintivo della persona, la sua identità.


Quando incontriamo qualcuno per la prima volta dopo il classico rituale delle presentazioni, per intavolare un discorso, e non lasciare che si crei quel classico silenzio imbarazzante, ci si chiede che cosa si fa nella vita. Questa domanda non per forza si riferisce al lavoro che si svolge, ma questo è così centrale nella vita di molte persone che inevitabilmente si risponde raccontando del proprio lavoro e non di ciò che si fa nella vita per essere felice. Ancora una volta me lo chiedo: ma com'è possibile?


Il lavoro prima di tutto, il centro di tutto.


Quando eri bambino, quante volte ti è capitato di sentirti chiedere dagli adulti la classica domanda: "Che cosa vuoi fare da grande?" e se rispondevi di voler far l'artista, lo scrittore o il musicista ti sarai senza dubbio sentito rispondere di pensare a qualcosa che ti facesse guadagnare bene, perché il lavoro è importante, ma deve pagare bene altrimenti è inutile.

Così, anche nell'età dell'innocenza, della leggerezza, ecco che ti vengono dati i primi segnali su quanto importante sia il lavoro.


Mosso da questi "insegnamenti" abbandoni i tuoi sogni e crescendo ti iscrivi ad un corso universitario che ti garantisca un lavoro ben pagato e che ti ritrovi a dover fare per la maggior parte della tua vita fino alla pensione.


Ecco che la tua vita è già scritta e la strada che devi percorrere è ben segnalata, è facilissimo. Solo non ascoltare il tuo cuore e fai ciò che ti viene detto di fare, comprati piccoli momenti di gioia effimera in cose materiali e soprattutto non porti domande, non chiederti il senso di tutto quello che fai,  soffoca tutto, fallo e basta.


Il modo migliore per farlo è concentrandoti solo su ciò che fai. Smetti di fare il tuo lavoro e diventa il tuo lavoro.


Ecco che il lavoro si trasforma nell'identità delle persone: Riccardo l'avvocato, Alessia la segretaria, Francesca la maestra, Andrea l'operaio ecc. Ma davvero siamo solo questo?


Io ci ho provato davvero a farmi andare bene questa vita così riduttiva, ma non sono stata abbastanza brava a soffocare quelle domande. Ma sai una cosa? Sono così felice di non averlo fatto e poco importa se devo remare controcorrente, poco importa se andrò incontro a dei fallimenti e se sarà difficilissimo, perché è impagabile ciò che questa consapevolezza mi dà: prima di tutto viene la mia felicità, il lavoro va e viene ma è solo un mezzo non il fine.


Tu sei molto più del tuo lavoro anche se questo è la tua più grande passione, sappi che c'è sempre molto di più in te non permetterti di perderlo di vista. 

bottom of page