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Un libro rivoluzionario
Può un libro scatenare in te una rivoluzione? Sì può e se lo fa è perché quello è il tuo libro ed è arrivato nel momento giusto, proprio quando ne avevi più bisogno. Nel mio caso si tratta de "Le coordinate della felicità" di Gianluca Gotto.
Quando è arrivato avevo appena iniziato a prendere consapevolezza del fatto che non fossi per niente felice.
Avevo iniziato ad aprire la porta del cambiamento e questo libro l'ha semplicemente spalancata.
“Vogliono farci credere che sia normale vivere per lavorare, dire sempre di sì e rimandare continuamente la nostra felicità.
Prima ti laureai, poi sarai felice.
Prima trovati un lavoro, poi sarai felice.
Prima fai una famiglia, poi sarai felice.
Prima vai in pensione, poi sarai felice.
No grazie."
" Le coordinate della felicità" è un libro di speranza, di ribellione nei confronti di questo paradigma così rigido di" felicità" per inseguire la propria libertà. Gianluca ce l'ha fatta, ha smesso di farsi schiacciare da queste aspettative pagando il prezzo di non esser capito fino in fondo da chi aveva accanto. Soffrendo tanto.
Liberarsi di questo paradigma così pesante vuol dire abbandonare la comfort zone per l'ignoto. Rischiare tutto in nome della propria felicità anche a costo di fallire. Gianluca in questo libro mostra tutto, non solo il suo successo ma anche tutti i suoi fallimenti per raggiungerlo. Uno degli insegnamenti più belli che dà è proprio sull'importanza dello sbagliare. Fallire significa provarci, significa agire in prima persona e non lasciare che la vita ti accada. Fallire non è la fine del mondo ed è importante sapersi perdonare per gli sbagli fatti per andare oltre.
Hai sbagliato strada? Bene, ora fai inversione torna indietro e prendine un'altra e se anche questa non dovesse essere quella giusta poco male, tu non smettere di provarci. Fallire per ciò che vuoi è molto meglio di ottenere un piccolo successo in una vita in cui non sei felice.
Vivere in un periodo di crisi economica come questo, spinge le persone a credere che il bene più prezioso da raggiungere sia il denaro perché con questo puoi comprarti tutta la felicità che vuoi. Gianluca invece ti spinge a chiederti se davvero sia così, se davvero valga la pena lavorare tanto in nome del denaro. Ha senso lavorare tutta una vita per guadagnare tanti soldi se poi non si ha nemmeno il tempo di spenderli?
Ecco allora un altro prezioso insegnamento:
Non è forse il tempo il bene più prezioso che abbiamo?
Se la nostra principale fonte di guadagno diventa il tempo, allora ci rendiamo conto di che cosa si davvero la felicità. Non è qualcosa che si può comprare, ma qualcosa che si deve vivere e per farlo devi averne il tempo non i soldi.
La felicità per Gianluca è quella di poter lavorare viaggiando, di essere libero di svegliarsi la mattina a Bali e di andare a dormire la sera a Bangkok e può fare tutto questo perché ha dalla sua il tempo.
Avere il tempo di goderti un tramonto, di vedere il mondo dall'alto di una montagna, di buttarsi nelle acque gelide di un Oceano, di vivere un amore folle in grado sì stravolgerti meravigliosamente la vita. Non è forse tutto questo fonte di felicità? Per Gianluca sì, ma anche per me.
"Forse non ti darà risposte, ma ti spingerà a porti le giuste domande"
È dannatamente vero. Prima di iniziare questo libro avevo tante domande alle quali non sapevo rispondere, una volta finito il libro ho capito che non trovavo risposta perché le domande che mi facevo erano sbagliate. Una su tutte? "Come faccio a trovare un lavoro che mi piaccia e che mi faccia guadagnare tanti soldi?". Una volta finito il libro ho capito che la domanda da pormi era un'altra: "Come posso fare della mia passione un lavoro e riuscire ad avere tanto libero a disposizione?"
Questo è un libro in grado di offrirti una prospettiva di vita alternativa a quella canonica. Quando dico che ha scatenato in me una rivoluzione non esagero, è davvero così. Questo libro mi ha dato la spinta che mi mancava per agire, per cambiare la mia vita e seguire le mie coordinate della felicità e ora so che non ho più tempo da perdere.
Grazie di cuore Gianluca.